Il concorso di più persone nel reato di estorsione non integra automaticamente l'aggravante di cui all'art. 629 cpv. c.p. e art. 628 c.p., comma 3, n. 1, essendo necessario che l'azione sia stata posta in essere in modo unitario e simultaneo dalle persone riunite, così da conseguire un maggior effetto intimidatorio. La mera contestazione generica del concorso di più persone non è sufficiente, dovendosi accertare in modo univoco che l'azione criminosa sia stata realizzata attraverso il vero e proprio "agire riuniti" dei concorrenti, con la loro simultanea presenza nel luogo e nel momento in cui si è concretizzata la richiesta estorsiva a mezzo minaccia o violenza. L'aggravante non può essere desunta da una condotta estorsiva protrattasi in un arco temporale prolungato, in cui non risulti accertata la contemporaneità dell'azione dei concorrenti. In assenza di una contestazione in fatto chiara ed inequivoca dell'aggravante, non è possibile applicare il termine di custodia cautelare più lungo previsto per il reato aggravato, dovendo fare riferimento al termine ordinario.