Cassazione penale Sez. II sentenza n. 25345 del 27 giugno 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25345PEN

Massima

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Il reato di indebito utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, di cui all'art. 55, comma 9, del d.lgs. n. 231 del 2007, si configura anche quando l'agente, senza esserne il titolare, utilizzi carte di credito ricaricabili intestate a terzi, ottenute mediante l'indebito utilizzo di documenti di identità smarriti o sottratti, al fine di trarne profitto, a prescindere dall'effettivo prelievo di denaro e dall'esistenza di un danno diretto per i legittimi intestatari delle carte. In tali casi, il giudice può ritenere sussistenti le esigenze cautelari, in particolare il pericolo di reiterazione del reato, e applicare la misura degli arresti domiciliari, purché la motivazione del provvedimento sia congrua e priva di vizi logico-giuridici, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare nel merito gli apprezzamenti del giudice di merito circa la gravità indiziaria e l'adeguatezza della misura cautelare, essendo il suo controllo limitato alla verifica della logicità e della coerenza della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. GALLO Domenico - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.M. presso il Tribunale di Roma;

e da (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza 28/11/2011 del Tribunale per il riesame di Roma;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' di entrambi …

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