Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15214 del 8 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:15214PEN

Massima

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Il peculato è un reato istantaneo che si consuma nel momento in cui il pubblico ufficiale si appropria del denaro o della cosa mobile della pubblica amministrazione di cui ha il possesso per ragione del suo ufficio, o ne dà una diversa destinazione, a prescindere dalla gravosità degli adempimenti formali richiesti o dalla facilità o meno della realizzazione della condotta illecita, per effetto di inadeguatezza o insufficienza dei controlli della pubblica amministrazione. Pertanto, qualora il pubblico ufficiale abbia l'obbligo di versare nelle casse della P.A. il denaro di volta in volta ricevuto da terzi per ragione del suo ufficio, la mancata previsione di un termine di scadenza non può giustificare qualsiasi differimento del versamento stesso, che deve avvenire entro un ragionevole limite di tempo, imposto dalla maggiore o minore complessità delle operazioni di versamento da compiere, ovvero dalla necessità, per il pubblico ufficiale, di attendere anche a doveri d'ufficio di diversa natura. L'elemento soggettivo del peculato è integrato anche in caso di mancato versamento protrattosi per un arco temporale significativo, qualora il pubblico ufficiale avesse la concreta possibilità di effettuare il versamento, ad esempio mediante l'agevole deposito nella cassaforte del Sindaco o presso un istituto bancario vicino. La valutazione equitativa del danno morale subito dalla pubblica amministrazione, in conseguenza della condotta appropriativa del pubblico ufficiale, rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, purché risulti adeguatamente motivata in relazione alla gravità effettiva del danno.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

TR. RO. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di appello di Torino, in data 4 dicembre 2006, che ha confermato la decisione del Tribunale di Pinerolo, di condanna ex articolo 317 bis c.p.;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha conc…

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