Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19020 del 17 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:19020PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, qualora sia contestato in permanenza attuale, non consente l'applicazione della retrodatazione dei termini di custodia cautelare prevista dall'art. 297, comma 3, c.p.p. per i fatti diversi legati da connessione qualificata, qualora il reato contestato con la seconda ordinanza cautelare sia stato commesso successivamente all'emissione della prima ordinanza. Ciò in quanto il presupposto per l'applicazione della norma, ossia la commissione del fatto oggetto della seconda ordinanza anteriormente all'emissione della prima, non ricorre in tale ipotesi. Inoltre, il sopravvenuto stato detentivo dell'imputato per altro reato non determina necessariamente la cessazione della partecipazione all'associazione, dovendo essere accertata la sua effettiva dissociazione dal sodalizio criminoso. L'onere di provare tale dissociazione grava sull'imputato, non essendo sufficiente l'assenza di elementi positivi di permanenza nell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) del 21/12/2 -

Dott. VECCHIO ((omissis)) SENTE -

Dott. CAIAZZO ((omissis)) rel. Consigliere N. 4 -

Dott. CAPOZZI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CAPRIOGLIO ((omissis)) S. Consigliere N. 32045/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 29/2011 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 11/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)) CAIAZZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)) che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza in data 11.4.2011 il Tribunale del riesame di Bari confermava l'ordinanza del…

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