La realizzazione di un piazzale ad uso deposito di materiali edili, con l'installazione di un container metallico e di una tettoia a servizio dell'attività, costituisce una nuova costruzione che richiede il permesso di costruire, non essendo qualificabile come mera pertinenza. Pertanto, il diniego del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per tali opere, in quanto rientranti tra gli interventi vietati dalla legge regionale, è legittimo. La qualificazione dell'intervento come rilevante sotto il profilo urbanistico non necessita di una motivazione particolarmente analitica, essendo sufficiente il richiamo alla normativa applicabile. Inoltre, il provvedimento di diniego che richiama il preavviso di rigetto, indicando puntualmente la norma violata, non viola le norme sul procedimento amministrativo. La massima giuridica sintetizza i seguenti principi di diritto: 1. La realizzazione di un piazzale ad uso deposito di materiali edili, con l'installazione di un container metallico e di una tettoia a servizio dell'attività, costituisce una nuova costruzione che richiede il permesso di costruire, non essendo qualificabile come mera pertinenza. 2. Il diniego del titolo abilitativo edilizio in sanatoria per tali opere, in quanto rientranti tra gli interventi vietati dalla legge regionale, è legittimo. 3. La qualificazione dell'intervento come rilevante sotto il profilo urbanistico non necessita di una motivazione particolarmente analitica, essendo sufficiente il richiamo alla normativa applicabile. 4. Il provvedimento di diniego che richiama il preavviso di rigetto, indicando puntualmente la norma violata, non viola le norme sul procedimento amministrativo. 5. La domanda risarcitoria è conseguentemente respinta.