Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso proposto dalla ricorrente Egiziana Frandina avverso il diniego di contributo per i danni subiti dal suo immobile a seguito di eventi calamitosi, afferma i seguenti principi di diritto: 1. Il provvedimento di diniego del contributo è legittimamente motivato, in quanto l'immobile di proprietà della ricorrente risultava in corso di costruzione alla data degli eventi calamitosi di cui all'OPCM n. 3865/2010, e pertanto non rientrava tra le unità immobiliari "gravemente danneggiate" o "rese inagibili" ammesse ai contributi previsti dalla citata ordinanza. 2. La mancata indicazione del termine per l'impugnazione nel provvedimento di diniego integra una mera irregolarità, non idonea a determinare l'illegittimità del provvedimento finale, valutabile al più ai fini della concessione della rimessione in termini per errore scusabile. 3. L'onere di provare la disparità di trattamento rispetto ad altri soggetti beneficiari di contributi grava sulla parte ricorrente, la quale deve fornire elementi di prova specifici e circostanziati, non essendo sufficiente un generico richiamo all'erogazione di contributi in favore di proprietari di immobili siti nella medesima zona. 4. L'ampia discrezionalità che connota le ordinanze extra ordinem del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Capo del Dipartimento di Protezione Civile, come quella in esame, comporta che il sindacato giurisdizionale debba limitarsi alla verifica della legittimità dell'azione amministrativa, senza poter entrare nel merito delle scelte discrezionali.