Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24985 del 2 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:24985PEN

Massima

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La misura cautelare della custodia in carcere può essere applicata, in presenza di gravi indizi di colpevolezza, anche per reati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, in virtù della presunzione relativa di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p. Tale presunzione può essere superata solo ove siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari o che le stesse possano essere soddisfatte con altre misure. Ai fini della valutazione dell'attualità delle esigenze cautelari, il giudice può legittimamente considerare non solo le modalità e le circostanze del fatto per cui si procede, ma anche i precedenti penali dell'indagato e i suoi comportamenti successivi, anche se non direttamente connessi al reato contestato, purché significativamente prossimi all'emissione del provvedimento cautelare. Ciò in quanto l'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. non fissa alcun requisito concernente la collocazione temporale di tali condotte, e non vi sono ragioni sistematiche che impongano di attribuire rilievo solo a comportamenti anteriori al fatto per cui si procede. Pertanto, il giudice può ritenere sussistente il pericolo concreto ed attuale di recidiva, e quindi la necessità della custodia cautelare in carcere, anche quando il fatto contestato risalga nel tempo, purché siano presenti elementi che dimostrino la persistenza della pericolosità sociale dell'indagato, desumibili dalle modalità e circostanze del fatto, dai precedenti penali e dai comportamenti successivi, anche se non direttamente connessi al reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza in data 15/10/2019 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CORBO Antonio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale BARBERINI ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito, per il ricorrente, l'avvocato (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN …

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