Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44885 del 3 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:44885PEN

Massima

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Il diritto di critica, pur ampio, non è illimitato e incontra il limite della continenza, ossia del rispetto della forma e dei modi di espressione, che impone di evitare espressioni offensive, gratuitamente lesive della reputazione altrui e non strettamente necessarie alla formulazione della critica. Pertanto, la diffamazione commessa attraverso l'esercizio del diritto di critica è punibile qualora le espressioni utilizzate, pur riferendosi a fatti veri, eccedano manifestamente i limiti della continenza, risultando offensive e lesive della reputazione altrui senza che ciò sia necessario al fine di formulare la critica. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale limite, deve tenere conto del contesto in cui le espressioni sono state pronunciate, della loro portata e significatività, nonché dell'intento perseguito dal soggetto agente, al fine di accertare se l'esercizio del diritto di critica sia stato effettuato nel rispetto dei canoni di correttezza e buona fede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Li. Pa. nato (OMESSO);

avverso la sentenza emessa il 23-10-06 dalla Corte di appello di Brescia;

Visti gli atti, il provvedimento denunciato ed il ricorso;

Sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giuliana Ferrua;

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Febbraro Giuseppe, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

Udito per la parte civile l'avv. Borasi Francesco che…

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