Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14894 del 9 aprile 2008

ECLI:IT:CASS:2008:14894PEN

Massima

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Il requisito dell'identificazione del querelante, previsto dall'art. 337 comma 4 c.p.p. ai fini della ritualità della presentazione della querela, non deve essere interpretato in modo formalistico. L'identificazione può avvenire in qualsiasi modo previsto dalla legge, anche attraverso il richiamo alle generalità del querelante già contenute nell'atto di querela, senza necessità di formule espresse, purché risulti dalla sequenza logica e procedimentale delle fasi che confluiscono nell'unico contesto documentale. Pertanto, la mancata indicazione espressa delle modalità di identificazione del querelante nell'atto di querela non determina l'invalidità della stessa, qualora tali modalità siano comunque desumibili dal verbale di ratifica redatto dall'ufficiale di polizia giudiziaria ricevente, il quale abbia dichiarato di aver identificato i querelanti indicandone il luogo di residenza e il recapito telefonico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PUBBLICO MINISTERO PRESSO TRIBUNALE di SALERNO;

nei confronti di:

1) DE. RO. LU. , N. IL (OMESSO);

persone offese non ricorrenti:

CU. MA. N. IL (OMESSO);

LI. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 14/06/2006 GIUDICE DI PACE di EBOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. VESSICHELLI MARIA;

Udito…

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