Cassazione penale Sez. III sentenza n. 20283 del 28 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:20283PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante dalle quali è estraibile sostanza stupefacente, anche se finalizzata all'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto condotta di pericolo che contribuisce all'accrescimento della quantità di droga esistente, meritevole di un trattamento sanzionatorio diverso e più grave rispetto alla mera detenzione. Tuttavia, ai fini della punibilità, il giudice deve verificare in concreto l'offensività della condotta, accertando l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile, senza che rilevi la distinzione tra "coltivazione in senso tecnico-agrario" e "coltivazione domestica", essendo irrilevante tale differenziazione ai fini dell'applicazione della norma incriminatrice. La valutazione della concreta offensività della condotta deve tenere conto degli elementi oggettivi emersi, quali il numero di piante coltivate, il quantitativo di sostanza ricavata e il numero di "dosi attive" ricavabili, senza che sia necessario un preventivo accertamento della potenzialità drogante della sostanza, in considerazione della natura di reato di pericolo della violazione e degli interessi tutelati dalla normativa in materia di stupefacenti, quali la salute collettiva, la sicurezza e l'ordine pubblico, nonché la salvaguardia delle giovani generazioni. La scelta legislativa di attribuire rilevanza penale alla condotta di coltivazione, indipendentemente dalle caratteristiche della coltivazione medesima e dal quantitativo di principio attivo ricavabile, risponde all'esigenza di rispettare le garanzie di riserva di legge e di tassatività, lasciando circoscritte al legislatore le responsabilità delle scelte circa i limiti, gli strumenti e le forme di controllo da adottare in relazione al "problema della droga".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE MAIO Guido - Presidente

Dott. LOMBARDI Alfredo - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1299/2009 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 16/02/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/04/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCA RAMACCI;

udito il P.G. in persona del Dott. FRATICELLI Mario che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv. (OMISSIS) di (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. La Corte di ap…

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