Cassazione penale Sez. III sentenza n. 36208 del 19 agosto 2019

ECLI:IT:CASS:2019:36208PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309 del 1990, richiede la presenza di tre elementi essenziali: a) l'esistenza di un gruppo, i cui componenti siano aggregati consapevolmente per il compimento di una serie indeterminata di reati in materia di stupefacenti; b) l'organizzazione di attività personali e di beni economici per il perseguimento del fine illecito comune, con l'assunzione dell'impegno di apportarli anche in futuro per attuare il piano permanente criminoso; c) sotto il profilo soggettivo, l'apporto individuale apprezzabile e non episodico di almeno tre associati, che integri un contributo alla stabilità dell'unione illecita. La partecipazione all'associazione può essere desunta anche dalla commissione di singoli episodi criminosi, purché tali condotte, per le loro connotazioni, siano in grado di attestare un ruolo specifico della persona, funzionale all'associazione e alle sue dinamiche operative e di crescita criminale, e risultino compiute con l'immanente coscienza e volontà dell'autore di fare parte dell'organizzazione. Ai fini della configurabilità dell'ipotesi attenuata di cui all'art. 74, comma 6, del D.P.R. n. 309 del 1990, occorre che tutte le singole condotte, commesse in attuazione del programma criminoso, siano sussumibili nella fattispecie dei fatti di lieve entità e di minima offensività previsti dall'art. 73, comma 5, del medesimo decreto, valutati non solo in relazione al dato ponderale dello stupefacente, ma anche in considerazione degli altri parametri indicati dalla norma (mezzi, modalità, circostanze dell'azione). Pertanto, l'associazione è incompatibile con l'ipotesi attenuata quando, per la complessiva attività in concreto esercitata, per la molteplicità degli episodi di spaccio, reiterati in un lungo arco di tempo, e per la predisposizione di un'idonea organizzazione che preveda uno stabile e continuativo approvvigionamento di quantitativi rilevanti di sostanze stupefacenti, quell'attività sia incompatibile con il carattere della lieve entità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROSI Elisabetta - Presidente

Dott. DI STASI Antonella - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni Filippo - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro Mari - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
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