Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15559 del 24 aprile 2002

ECLI:IT:CASS:2002:15559PEN

Massima

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Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di reati, in particolare rapine ai danni di autotrasportatori, nonché in episodi specifici di rapina con sequestro di persona, integra gravi indizi di colpevolezza e concreto pericolo di reiterazione del reato, tali da giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, anche in assenza di una sentenza definitiva di condanna per i medesimi fatti. La prova di tali gravi indizi è data dalla fitta rete di contatti telefonici, per frequenza, orari e durata, tra il soggetto e gli altri membri dell'associazione criminosa, nonché dalla presenza del soggetto in luoghi e situazioni riconducibili agli episodi delittuosi, senza plausibili spiegazioni alternative. Inoltre, l'assistenza prestata dal soggetto a un complice latitante e in dissidio con la moglie, dimostra il suo ruolo centrale e la sua affidabilità all'interno dell'associazione, rafforzando il pericolo concreto di reiterazione del reato in caso di messa in libertà o applicazione di misure meno afflittive. Pertanto, il provvedimento cautelare di custodia in carcere risulta adeguatamente motivato e proporzionato, in considerazione della gravità degli indizi, dell'elevato grado di pericolosità sociale del soggetto e dell'esigenza di tutelare la collettività dal pericolo di nuovi gravi reati.

Sentenza completa

P. G. è stato sottoposto alla custodia cautelare in carcere con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla consumazione di un numero indeterminato di delitti in particolare di rapine in danno di autotrasportatori, nonché di due episodi di rapina con sequestro di persona.
Il prevenuto chiedeva il riesame dell'ordinanza del GIP sostenendo l'assenza dei gravi indizi di colpevolezza, l'insussistenza delle esigenze cautelari, la mancanza di motivazione in merito alla idoneità di altra misura meno afflittiva.
Il Tribunale del riesame confermava il provvedimento del GIP. Affermato il loro potere di integrazione rispetto alla ordinanza del GIP, i giudici del riesame riassumevano le indagini che avevano condotto alla denuncia di sedici persone per reati verificatesi in danno di autotrasportatori con modalità pressoché identiche, sulla autostrada Messina-Catania e sulla autostrada Messina-Palermo. Nella vicenda il P. era entrato perché il 14.10.99 egli…

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