Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 6575 del 16 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:6575PEN

Massima

Il provvedimento cautelare personale, seppur legittimamente adottato sulla base di gravi indizi di colpevolezza, perde ogni rilevanza giuridica e processuale a seguito della pronuncia di assoluzione dell'imputato, venendo meno l'interesse del ricorrente a coltivare l'impugnazione dello stesso. Ciò in quanto l'eventuale pronuncia favorevole non potrebbe essere utilmente invocata ai fini del riconoscimento della riparazione per ingiusta detenzione, non essendo applicabile tale istituto alla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Pertanto, la declaratoria di inammissibilità del ricorso non comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e al versamento di una somma alla Cassa delle Ammende, attesa la sopravvenuta carenza di interesse senza colpa dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI ((omissis)) - Presidente

Dott. DOVERE Salvatore - rel. Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosaria - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 03/05/2022 del TRIB. LIBERTA' di CATANZARO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SALVATORE DOVERE;
lette/state le conclusioni del PG Dr. LUCA TAMPIERI, che ha chiesto l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS), a mezzo del proprio difensore, ha proposto ricorso per cassazione avverso l'ordinanza indicata in epigrafe, con la quale il Tribunale di Catanzaro, sezione per il riesame, quale gi…

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