Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 21346 del 27 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:21346PEN

Massima

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La condotta di chi, con un esposto indirizzato all'autorità, accusa consapevolmente persone innocenti di aver commesso reati nell'esercizio delle loro funzioni, integra il delitto di calunnia, anche qualora il procedimento penale avviato a seguito dell'esposto sia stato successivamente archiviato. L'idoneità della condotta a dar luogo all'avvio di un procedimento penale, e non il suo esito, è infatti sufficiente a configurare il reato di calunnia, il quale si consuma nel momento in cui l'accusa falsa viene portata a conoscenza dell'autorità competente. Pertanto, la mera qualificazione dell'atto come "scritto difensivo" non esclude la rilevanza penale della condotta, laddove essa sia consapevolmente calunniosa. Inoltre, la regolare notifica all'imputato del decreto che dispone il giudizio, sia in primo che in secondo grado, esclude la nullità degli atti processuali successivi per omessa notifica. Infine, la mera allegazione di un successivo procedimento penale per il medesimo fatto, in assenza di una sentenza definitiva di condanna o assoluzione, non integra il divieto di bis in idem, non emergendo prima facie l'identità dei fatti contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

UC. Gi. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 14/01/2009 della Corte di appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr.ssa ((omissis)), che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

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