Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41392 del 14 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:41392PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, con violenza o minaccia, costringe la persona offesa a compiere un atto di disposizione patrimoniale, indipendentemente dalla finalità perseguita, essendo sufficiente che l'azione sia diretta a procurare un ingiusto profitto. Pertanto, il mero intento di ottenere una nuova riparazione gratuita, senza alcun riferimento al corretto adempimento dell'originaria obbligazione, integra gli estremi del reato di estorsione, non potendo essere ricondotto alla fattispecie meno grave della minaccia. La Corte di merito, nel ricostruire i fatti sulla base degli elementi probatori acquisiti, ha correttamente qualificato la condotta dell'imputato come estorsione, respingendo la diversa ricostruzione prospettata in sede di legittimità, in quanto mera rivalutazione di elementi fattuali già esaminati e ritenuti privi di riscontro. L'accertamento della responsabilità penale, fondato su una motivazione logica e coerente, non può essere sindacato in sede di legittimità, se non per vizi specifici, quali incongruità, carenze o contraddittorietà, non ravvisabili nel caso di specie.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza del 25/03/2011 della Corte Appello di Bari.

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. Antonio Gialanella che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

p. 1. Con sentenza in data 25/03/2011, la Corte di Appello di Bari pur riducendo la pena, confermava, in punto di responsabi…

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