Cassazione civile Sez. I sentenza n. 8718 del 29 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:8718CIV

Massima

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La dichiarazione di incandidabilità di un amministratore locale, disposta a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni della criminalità organizzata, costituisce una misura interdittiva di extrema ratio volta a scongiurare il rischio che coloro che hanno cagionato il grave dissesto possano aspirare a ricoprire nuovamente cariche pubbliche, perpetuando così l'ingerenza inquinante nella vita delle amministrazioni democratiche locali. Tale misura, pur incidendo sull'elettorato passivo, non si configura come causa di ineleggibilità, bensì come rimedio eccezionale finalizzato alla tutela di interessi costituzionali primari, quali il buon andamento della pubblica amministrazione e il diritto delle comunità locali a un assetto politico immune da contaminazioni criminali. Il procedimento per la dichiarazione di incandidabilità, di natura camerale, è introdotto dalla proposta del Ministro dell'Interno, che deve indicare i nominativi degli amministratori ritenuti responsabili delle condotte che hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale, al fine di consentire il corretto instaurarsi del contraddittorio. La valutazione del giudice non si limita agli elementi contenuti nella proposta ministeriale e nella relazione prefettizia, ma si estende anche alle risultanze probatorie acquisite nel corso del procedimento, nel rispetto del diritto di difesa dell'interessato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FORTE Fabrizio - Presidente

Dott. DI AMATO Sergio - Consigliere

Dott. CAMPANILE Pietro - Consigliere

Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria - rel. Consigliere

Dott. GENOVESE Francesco Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 15672/2014 proposto da:

(OMISSIS), elettivamente domiciliato in (OMISSIS), presso l'avvocato (OMISSIS), rappresentato e difeso dagli avvocati (OMISSIS), (OMISSIS), giusta procura in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

MINISTERO DELL'INTERNO, in persona del Ministro pro tempore, domiciliato in ROMA, VIA DEI PORTOGHESI 12, presso l'AVVOCATURA GENERALE DELLO STATO, che lo rappresenta e difende ope legis;

- controricorrente -

contro

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