Il provvedimento di revisione della patente di guida disposto ai sensi dell'art. 128 del Codice della Strada, a seguito dell'accertamento di una violazione dell'art. 186 dello stesso Codice, costituisce una misura cautelare preventiva volta a verificare la persistenza dei requisiti psicofisici necessari per la guida, in ragione dell'interesse pubblico alla tutela della sicurezza stradale, che prevale sulle esigenze personali del titolare della patente. Tale provvedimento non configura una sanzione amministrativa, ma un atto amministrativo non sanzionatorio, adeguatamente motivato dal mero dato obiettivo dell'accertamento del superamento dei limiti legali di tasso alcolemico, che legittima il dubbio sulla permanenza dell'idoneità alla guida. L'unico onere imposto al titolare della patente è quello di sottoporsi all'esame presso la Commissione medica locale, senza che sia necessario un esito negativo dello stesso, essendo sufficiente la finalità di verifica della persistenza dei requisiti richiesti per il mantenimento del titolo abilitativo.