Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3796 del 3 febbraio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:3796PEN

Massima

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Il reato di riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù di cui all'art. 600 c.p. può essere integrato sia dall'esercizio su una persona di poteri corrispondenti a quelli del diritto di proprietà, sia dalla riduzione o mantenimento di una persona in stato di soggezione continuativa, costringendola a prestazioni lavorative o sessuali ovvero all'accattonaggio o comunque al compimento di attività illecite che ne comportino lo sfruttamento. Lo stato di soggezione continuativa rilevante ai fini del reato sussiste quando vi è una significativa compromissione della capacità di autodeterminazione della persona offesa, anche in assenza di una totale privazione della libertà personale, purché vi sia un'intensità del vulnus arrecato alla sua libertà di autodeterminazione tale da intaccare il contenuto essenziale della posizione di supremazia del soggetto attivo. Integra tale stato di soggezione la situazione di vulnerabilità della vittima, intesa come debolezza idonea a condizionarne la volontà personale, derivante da fattori quali l'assenza di risorse economiche, di documenti e di riferimenti affettivi e familiari, nonché l'estraneità all'ambiente in cui si trova, che possono essere sfruttati dall'agente per costringerla a prestazioni lavorative o sessuali. Ai fini dell'applicazione della circostanza aggravante di cui all'art. 602-ter c.p., comma 1, lett. b), è sufficiente che l'illecita restrizione degli spazi di autodeterminazione della vittima sia funzionale alla percezione di ingenti profitti dall'attività di prostituzione, a prescindere dalle modalità attraverso le quali la stessa si sia procurata le risorse necessarie per adempiere all'obbligazione assunta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRICCHETTI ((omissis)) - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. SARACENO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/05/2020 della CORTE ASSISE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CAPPUCCIO DANIELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ZACCO FRANCA, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del …

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