Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3543 del 23 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:3543PEN

Massima

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Il diritto di cronaca, quale causa di giustificazione della diffamazione commessa a mezzo stampa, può essere invocato solo a condizione che: a) la notizia pubblicata sia vera o almeno seriamente accertata; b) esista un interesse pubblico alla conoscenza dei fatti, in relazione alla loro rilevanza per la collettività e per la formazione della pubblica opinione; c) siano rispettati i limiti dell'obiettività e della continenza, senza travalicare un'esposizione e una critica civile anche se vivace. In particolare, quando la notizia si riferisce a voci correnti, non è sufficiente la mera prova dell'esistenza della voce, essendo indispensabile accertare anche la verità del suo contenuto. Il dolo richiesto per il reato di diffamazione è il dolo generico, ovvero la volontà di usare espressioni offensive con la consapevolezza di offendere l'altrui reputazione, senza che sia necessaria l'intenzione di offendere. Inoltre, la pena per il reato di omesso controllo sull'articolo diffamatorio, previsto dall'art. 57 c.p., deve essere diminuita in misura non superiore a un terzo rispetto a quella prevista per il reato di diffamazione. Infine, la speciale sanzione pecuniaria prevista dall'art. 12 della Legge n. 47 del 1948 può essere inflitta al direttore responsabile solo nel caso in cui a questi venga addebitato il concorso nel reato di diffamazione, e non quando sia imputato del solo reato colposo di omesso controllo ai sensi dell'art. 57 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SA. GI. N. IL (OMESSO);

2) GA. FR. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/03/2006 CORTE APPELLO di CATANZARO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FEDERICO RAFFAELLO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)) che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito il difensore del ricor…

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