Il provvedimento di rigetto dell'istanza di emersione da lavoro irregolare presentata ai sensi dell'art. 103, comma 1, del D.L. n. 34/2020, convertito in L. n. 77/2020, deve essere adeguatamente motivato, nel rispetto del principio di buona amministrazione e del diritto di difesa del richiedente. L'Amministrazione è tenuta a valutare attentamente la posizione del lavoratore irregolare, considerando la sua situazione personale e familiare, nonché l'eventuale collaborazione prestata nell'ambito del procedimento. Il rigetto dell'istanza può essere legittimo solo ove risulti pienamente giustificato sulla base di una istruttoria completa ed approfondita, che escluda in modo inequivocabile il possesso dei requisiti previsti dalla normativa. In caso di accoglimento dell'istanza, l'Amministrazione deve garantire al lavoratore irregolare l'emersione del rapporto di lavoro, consentendogli di regolarizzare la propria posizione. Il provvedimento di rigetto, pertanto, deve essere adeguatamente motivato, nel rispetto dei principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, nonché del diritto di difesa del richiedente, il quale deve poter far valere le proprie ragioni in un procedimento caratterizzato da trasparenza e partecipazione.