Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13845 del 21 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13845PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, induce il privato a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, commette il reato di "induzione indebita a dare o promettere utilità" di cui all'art. 319-quater c.p., il quale configura una fattispecie autonoma rispetto alla concussione, caratterizzata dalla minore intensità della pressione esercitata dal pubblico agente sul privato, che non è costretto ma indotto a consegnare il denaro o altra utilità. Tale reato si realizza anche quando il pubblico ufficiale si avvale di un soggetto terzo, come un suo collaboratore, per veicolare la richiesta di denaro o altra utilità al privato, il quale è comunque consapevole della qualità pubblica del soggetto che formula la richiesta, anche in assenza di un formale titolo che leghi il terzo al pubblico ufficiale. Ai fini della configurabilità del reato, è irrilevante che il privato abbia poi spontaneamente rinunciato all'attività per la quale aveva versato la somma richiesta, essendo sufficiente che al momento della dazione del denaro egli fosse in una posizione di debolezza rispetto al pubblico ufficiale, tale da indurlo a cedere alla richiesta. La valutazione della credibilità delle dichiarazioni delle parti offese, anche se costituite parte civile, non può essere censurata in sede di legittimità, salvo che non risulti manifestamente illogica o contraddittoria, essendo rimessa al prudente apprezzamento del giudice di merito. Parimenti, la concessione o meno delle attenuanti generiche e la determinazione della pena, rientrando nell'ambito del potere discrezionale del giudice, non possono essere oggetto di censura in sede di legittimità, se adeguatamente motivate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/03/2016 della Corte d'appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Anna Petruzzellis;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Aniello Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi;
udito l'avv.…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.