Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22390 del 24 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22390PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il reato di corruzione, essendo a schema duplice, si perfeziona alternativamente con l'accettazione della promessa ovvero con la dazione-ricezione dell'utilità, e, ove alla promessa faccia seguito la dazione-ricezione, è solo in tale ultimo momento che, approfondendosi l'offesa tipica, il reato viene a consumazione. Ai fini della configurabilità del reato di corruzione propria, è necessario che l'atto o il comportamento oggetto del mercimonio rientrino nelle competenze o nella sfera di influenza dell'ufficio al quale appartiene il soggetto corrotto, essendo elemento necessario di tipicità del fatto che l'intervento del pubblico ufficiale in esecuzione dell'accordo illecito comporti l'attivazione di poteri istituzionali propri del suo ufficio o sia in qualche maniera a questi ricollegabile. Lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, con episodi sia di atti contrari ai doveri d'ufficio che di atti conformi o non contrari a tali doveri, configura un unico reato permanente di corruzione propria, previsto dall'articolo 319 c.p., in cui è assorbita la meno grave fattispecie di cui all'articolo 318 c.p., nell'ambito del quale le singole dazioni eventualmente effettuate, sinallagmaticamente connesse all'esercizio della pubblica funzione, si atteggiano a momenti consumativi di un unico reato. Ai fini della legittimità dell'autorizzazione all'intercettazione, il requisito dei "gravi indizi di reato" richiede una valutazione di effettiva serieta' del progetto investigativo, che non deve risultare meramente ipotetico, ma formulata in concreto sulla base degli elementi investigativi acquisiti, in merito alla probabilità che sia stato commesso uno dei reati previsti dall'articolo 266 c.p.p. Qualora, come nel caso di riqualificazione del reato da doloso a colposo, i presupposti per l'autorizzazione del mezzo di ricerca della prova fossero ab origine insussistenti, le intercettazioni sono inutilizzabili, non costituendo la riqualificazione il risultato del successivo sviluppo fisiologico del procedimento, quanto, piuttosto, un modo per aggirare i limiti di ammissibilità del mezzo di ricerca della prova.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. VIGNA Maria S. - Consigliere

Dott. DI NICOLA T. Paola - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - rel. Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 21 ottobre 2022 dal Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio, limitatamente al reato di cui al capo c), e per il rigetto nel resto dei ricorsi; uditi i difens…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.