Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2963 del 24 gennaio 2020

ECLI:IT:CASS:2020:2963PEN

Massima

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Il dolo eventuale si configura quando l'agente si sia chiaramente rappresentato la significativa possibilità di verificazione dell'evento concreto e ciò nonostante, dopo aver considerato il fine perseguito e l'eventuale prezzo da pagare, si sia determinato ad agire comunque, anche a costo di causare l'evento lesivo, aderendo ad esso per il caso in cui si verifichi. La colpa cosciente ricorre invece quando la volontà dell'agente non è diretta verso l'evento e questi, pur avendo concretamente presente la connessione causale tra la violazione delle norme cautelari e l'evento illecito, si astiene dall'agire doveroso per trascuratezza, imperizia, insipienza, irragionevolezza o altro biasimevole motivo. Ai fini della configurabilità del dolo eventuale, l'indagine giudiziaria volta a ricostruire l'iter e l'esito del processo decisionale dell'agente può fondarsi su una serie di indicatori, quali: a) la lontananza della condotta tenuta da quella doverosa; b) la personalità e le pregresse esperienze dell'agente; c) la durata e la ripetizione dell'azione; d) il comportamento successivo al fatto; e) il fine della condotta e la compatibilità con esso delle conseguenze collaterali; f) la probabilità di verificazione dell'evento; g) le conseguenze negative anche per l'autore in caso di sua verificazione; h) il contesto lecito o illecito in cui si è svolta l'azione nonché la possibilità di ritenere, alla stregua delle concrete acquisizioni probatorie, che l'agente non si sarebbe trattenuto dalla condotta illecita neppure se avesse avuto contezza della sicura verificazione dell'evento. L'aggravante della premeditazione ricorre quando l'elemento cronologico e ideologico della stessa siano presenti, ovvero quando l'agente abbia maturato la volizione criminosa con sufficiente anticipo rispetto alla commissione del fatto e tale volizione si sia mantenuta ferma e irrevocabile fino al momento dell'azione. Tale aggravante può essere estesa anche al concorrente che, pur non avendo partecipato all'originaria deliberazione volitiva, ne abbia acquisito piena consapevolezza precedentemente al suo contributo all'evento ed a tale distanza di tempo da consentire che la maturazione del proposito criminoso prevalga sui motivi inibitori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
vverso la sentenza del 12/11/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere DI GIURO GAETANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ZACCO FRANCA;
udito il difensore:
L'avvocato (OMISSIS) del foro di TERMINI IMERESE in difesa di (OMISSIS) si riporta alle conclusioni che deposita unitamente alle note spese.
L…

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