Cassazione penale Sez. V sentenza n. 19094 del 9 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:19094PEN

Massima

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Il delitto di falso materiale in atto pubblico, punito a titolo di dolo generico, richiede la consapevolezza e la volontà della immutatio veri, ossia della alterazione del contenuto veritiero dell'atto pubblico, senza che sia necessario l'animus nocendi vel decipiendi. Tuttavia, il dolo non si presume in re ipsa, ma deve essere rigorosamente provato, essendo escluso quando la falsità risulti oltre o contro l'intenzione dell'agente, ovvero sia dovuta a mera leggerezza o negligente applicazione di prassi amministrative. Pertanto, pur in presenza dell'elemento oggettivo del reato, l'assenza di una volontà di alterare il vero, accertata sulla base delle concrete modalità di esecuzione della condotta e delle dichiarazioni dell'imputato, comporta l'esclusione dell'elemento soggettivo del delitto di falso materiale in atto pubblico, non essendo configurabile la figura del falso colposo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. PALLA Stefano - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO CORTE D'APPELLO di MILANO;

nei confronti di:

RE. GI. AN. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 19/02/2007 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. PALLA STEFANO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. DELEHAYE E., che ha concluso per il rigetto del ric…

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