Consiglio di Stato sentenza n. 7890 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7890SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il Piano delle cave, quale atto di pianificazione e programmazione generale, è caratterizzato da discrezionalità incensurabile, salvo che non emergano evidenti vizi di illogicità e irragionevolezza. Pertanto, le scelte discrezionali effettuate dall'amministrazione con riguardo alla destinazione finale delle aree interessate dall'attività estrattiva non necessitano di specifica motivazione, oltre quella derivabile dai criteri seguiti nell'impostare il piano stesso. Ciò vale anche quando il piano prevede una destinazione finale diversa da quella precedentemente stabilita, purché tale scelta risulti adeguatamente supportata dall'istruttoria svolta, anche in sede di valutazione ambientale strategica, e non si ponga in contrasto con le previsioni normative in materia. Le precedenti convenzioni stipulate dal Comune con il titolare della cava, che prevedevano una diversa destinazione finale dell'area, non possono vincolare l'amministrazione nella successiva pianificazione, in quanto la sopravvenuta necessità di svolgere la valutazione ambientale strategica, a seguito di una procedura di infrazione europea, ha determinato un mutamento del quadro normativo e procedimentale di riferimento, rispetto al quale le pregresse previsioni convenzionali risultano superate. Infine, la statuizione sulle spese di giudizio adottata dal giudice di primo grado, in assenza di profili di abnormità o irragionevolezza, non è sindacabile in sede di appello.

Sentenza completa

Pubblicato il 22/08/2023

N. 07890/2023REG.PROV.COLL.

N. 00148/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello numero di registro generale 148 del 2019, proposto da
Cava Fusi s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Milano, piazza ((omissis)), 4;

contro

Regione Lombardia, in persona del legale rappresentante
pro

tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, vi…

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