La violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, consistente nel rientrare dopo le ore 21 e nell'uscire prima delle ore 7, integra il reato di cui all'art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956, anche qualora il sorvegliato adduca circostanze giustificative come il malfunzionamento del citofono, ove risulti comunque accertato che gli agenti di polizia abbiano effettuato ripetuti e infruttuosi tentativi di contattarlo telefonicamente e di raggiungere la sua abitazione. Il trattamento sanzionatorio applicato dal giudice di merito, in considerazione della personalità particolarmente negativa del sorvegliato, pluripregiudicato e socialmente pericoloso, si ritiene adeguato e non suscettibile di ulteriori attenuazioni. Tuttavia, il reato commesso in una determinata data può essere dichiarato estinto per intervenuta prescrizione, qualora il termine di prescrizione risulti maturato in epoca successiva alla pronuncia della sentenza di appello, in assenza di cause di sospensione o interruzione del termine prescrizionale.