Tribunale Amministrativo Regionale Veneto - Venezia sentenza n. 200 del 2018

ECLI:IT:TARVEN:2018:200SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo è dichiarato improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse della parte ricorrente, in quanto la stessa ha manifestato la carenza di interesse sia al ricorso introduttivo che al ricorso per motivi aggiunti. Il principio di diritto affermato è che la dichiarazione di sopravvenuta carenza di interesse da parte del ricorrente comporta l'improcedibilità del ricorso, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c) del codice del processo amministrativo, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle censure originariamente proposte. Tale principio si applica sia al ricorso principale che ai motivi aggiunti, in quanto entrambi sono accomunati dalla medesima sopravvenuta carenza di interesse manifestata dalla parte ricorrente. Le spese di lite possono essere compensate, in accoglimento della richiesta del ricorrente non opposta dalla controparte.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/02/2018

N. 00200/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00366/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 366 del 2010, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
((omissis)) s.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Ivone Cacciavillani, domiciliato
ope legis
ai sensi dell’art. 25 cod. proc. amm. presso la Segreteria del T.A.R. Veneto in Venezia, Cannaregio 2277/2278;

contro

Comune di Dolo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), domiciliato
ope legis
ai sensi dell’art 25 cod. proc. amm. presso la Segreteria del T.A.R. Veneto in Venezia, Cannaregio 2277/2278;
Regione Ve…

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