Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18091 del 2 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:18091PEN

Massima

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Il sequestro di persona finalizzato all'ottenimento di una prestazione patrimoniale, anche se derivante da un precedente rapporto illecito, integra il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione di cui all'art. 630 c.p. e non il concorso tra il delitto di sequestro di persona e quello di estorsione. La privazione della libertà personale e la limitazione della libertà subita dalla vittima costituiscono autonome e specifiche condotte lesive di interessi tutelati dalla Costituzione e dalla legge penale, non riducibili a mera modalità esecutiva dell'estorsione. Inoltre, il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione non richiede, ai fini della sua consumazione, il verificarsi di un danno o il conseguimento di un profitto ingiusto, essendo questi elementi rilevanti solo sul piano del dolo specifico. La rapina aggravata dal procurato stato di incapacità di agire mediante somministrazione di sostanze psicotrope è configurabile quando vi siano elementi fattuali che comprovino tale circostanza, senza che sia necessaria una prova diretta. Infine, la responsabilità per il reato di lesioni può essere affermata sulla base di una valutazione complessiva degli elementi di fatto, senza che sia necessaria la prova diretta della presenza dell'imputato nel momento del pestaggio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamill - Consigliere

Dott. RAGO Geppi - rel. Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/04/2015 della Corte di Appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAGO G.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 01/04/2015, la Corte di Appello di Assise di Bologna confermava la sentenza con la qua…

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