Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 12820 del 19 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:12820PEN

Massima

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La coltivazione domestica di piante di canapa indiana, anche se finalizzata al solo consumo personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto la condotta è idonea a ledere l'interesse protetto dalla norma incriminatrice, indipendentemente dalla destinazione d'uso della sostanza stupefacente. La giurisprudenza di legittimità è costante nell'affermare l'irrilevanza della finalità di consumo personale rispetto alla configurabilità del reato, essendo sufficiente l'accertamento della idoneità della piantagione a produrre quantità di droga superiori al modico quantitativo. Pertanto, la mera coltivazione domestica di canapa indiana, anche se limitata a poche piante, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, a prescindere dalla destinazione d'uso della sostanza stupefacente ricavata, in quanto la condotta risulta comunque idonea a ledere il bene giuridico tutelato dalla norma, ovvero la salute pubblica. La giurisprudenza di legittimità è costante nell'affermare che la finalità di consumo personale non esclude la punibilità della condotta, essendo sufficiente l'accertamento della idoneità della piantagione a produrre quantità di droga superiori al modico quantitativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Francesco - Presidente

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 410/2012 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 09/05/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/02/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANGELO CAPOZZI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E RITENUTO IN DIRITTO

1. Con sentenza del 9.5.…

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