Cassazione penale Sez. I sentenza n. 39858 del 9 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:39858PEN

Massima

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Il giudice dell'esecuzione, nell'esaminare la richiesta di revoca di una sentenza di condanna per il reato di cui all'art. 13, commi 13 e 13-bis, del D.Lgs. n. 286/1998, deve verificare se, alla luce dell'entrata in vigore della direttiva 2008/115/CE e delle relative modifiche normative interne, sia intervenuta un'abolitio criminis che comporti la revoca della condanna ai sensi dell'art. 673 c.p.p. Tuttavia, qualora il condannato sia rientrato in Italia prima del termine quinquennale del divieto di reingresso previsto dalla normativa interna, non sussiste un contrasto con la direttiva europea che prevede, in via generale, un divieto non superiore a cinque anni, potendo tale termine essere superato solo in presenza di specifiche circostanze. Pertanto, in assenza di una modifica normativa che incida retroattivamente sulla fattispecie di reato accertata, il giudice dell'esecuzione deve rigettare la richiesta di revoca della sentenza di condanna.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO Maria C. - Consigliere

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 300/2011 TRIBUNALE di PADOVA, del 16/11/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 16.11.2011 il Tribunale di Padova, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta di (OMISSIS) volta alla revoca, ai sensi dell'articolo 673 c…

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