Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 5615 del 2018

ECLI:IT:TARLAZ:2018:5615SENT

Massima

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La pubblica amministrazione, nell'esercizio del potere di autotutela, può annullare un provvedimento di concessione edilizia in sanatoria precedentemente rilasciato, qualora accerti che l'istanza di condono sia stata presentata sulla base di false dichiarazioni o gravi imprecisioni circa la destinazione d'uso dell'immobile, in contrasto con i requisiti di legge per l'ammissibilità del condono. In tali casi, l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata e al corretto assetto del territorio, nonché al buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa, prevale sull'interesse del privato al mantenimento del titolo edilizio illegittimamente ottenuto, anche quando l'annullamento intervenga a distanza di tempo dal rilascio della concessione in sanatoria, senza che l'Amministrazione sia tenuta a una specifica motivazione in ordine alla comparazione degli interessi coinvolti, essendo sufficiente il richiamo ai suddetti principi di interesse pubblico. Peraltro, il privato non può far valere un legittimo affidamento sulla conservazione del provvedimento illegittimo, in quanto non può ritenersi in buona fede colui che abbia ottenuto il condono mediante false dichiarazioni. Inoltre, l'Amministrazione, nel procedimento di autotutela, non è tenuta a richiedere chiarimenti o integrazioni al privato, qualora quest'ultimo non abbia tempestivamente allegato gli elementi che, se rappresentati in sede procedimentale, avrebbero potuto condurre a una diversa determinazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/05/2018

N. 05615/2018 REG.PROV.COLL.

N. 00162/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 162 del 2003, proposto da
((omissis)) S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, v.le ((omissis)), 71;

contro

Comune di Roma, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), domiciliato presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n.211/02 con cui è stata annullata la concessione edilizia in sanatoria n. 138275/98 e

con i motivi aggiunti

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