Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 7056 del 22 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:7056PEN

Massima

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La circostanza aggravante del furto di beni esposti per necessità alla pubblica fede non ricorre quando gli oggetti sottratti, pur essendo lasciati incustoditi all'interno di un veicolo, non costituiscano la normale dotazione dello stesso, in quanto non strettamente indispensabili per la circolazione stradale o per le esigenze primarie del conducente. La valutazione circa la sussistenza di tale aggravante deve essere effettuata in relazione alle specifiche circostanze del caso concreto, tenendo conto non solo della materiale esposizione dei beni, ma anche delle ragioni che hanno indotto il soggetto a lasciarli incustoditi, senza che possa operarsi una distinzione aprioristica tra oggetti costituenti o meno la "normale dotazione" del veicolo. Pertanto, la semplice presenza di beni all'interno di un'autovettura non è sufficiente a integrare l'aggravante, essendo necessario accertare se tali oggetti fossero effettivamente esposti per necessità alla pubblica fede, in relazione alle specifiche circostanze del caso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI FIRENZE, nei confronti di:

2) NA. FE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1598/2008 CORTE APPELLO di FIRENZE, del 06/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/02/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO Carlo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GERACI Vincenzo che ha concluso per i…

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