Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4698 del 31 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4698PEN

Massima

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Il reato di ingiuria, essendo stato abrogato, non può essere contestato; tuttavia, le espressioni minacciose rivolte alla persona offesa, che prospettano un male dipendente dalla volontà dell'agente, integrano il reato di minaccia, il cui termine prescrizionale è stato sospeso per effetto dei rinvii del dibattimento richiesti dalle parti, determinando così la sussistenza del reato al momento della pronuncia della sentenza. In tali casi, il giudice è tenuto a rideterminare la pena e il risarcimento del danno in favore delle parti civili in relazione al solo reato di minaccia residuo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 09/11/2015 del Tribunale di Biella;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Carlo Zaza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa FILIPPI Paola, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto di ingiuria non e' previsto dalla legge come reato e per e…

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