Cassazione penale Sez. II sentenza n. 11936 del 21 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:11936PEN

Massima

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Il giudice di legittimità non può riesaminare nel merito la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito, limitandosi a verificare la logicità e la coerenza della motivazione, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di appello. Pertanto, il ricorso per cassazione che si limiti a contestare la capacità dimostrativa delle prove poste a fondamento della condanna, senza individuare vizi logici manifesti e decisivi nel percorso argomentativo seguito dal giudice di merito, è inammissibile. Inoltre, il mero stato di incensuratezza dell'imputato non è di per sé sufficiente a giustificare il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, qualora il giudice di merito abbia adeguatamente motivato il diniego sulla base delle specifiche emergenze processuali, che evidenzino l'abuso della vulnerabilità della vittima da parte dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANTOVANO Alfredo - Presidente

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/03/2021 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SANDRA RECCHIONE;
Il procedimento si celebra con contraddittorio scritto ai sensi del
Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8 il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. ((omissis)), che ha depositato conclusioni scritte chiedendo il rigetto del ricorso.
L…

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