Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25832 del 10 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:25832PEN

Massima

La partecipazione all'associazione di tipo mafioso, ai sensi dell'art. 416-bis c.p., è configurabile quando emergono gravi indizi di colpevolezza circa il contributo del soggetto all'attività del sodalizio criminale, anche attraverso il riscontro delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di elementi indiziari come le intercettazioni, senza che sia necessaria la prova di specifici atti esecutivi. La sussistenza delle esigenze cautelari, ai fini dell'applicazione della misura della custodia in carcere, si presume relativamente alle associazioni mafiose storiche o caratterizzate da particolare stabilità, salvo che non emerga la dimostrazione del recesso dell'indagato dalla consorteria, non rilevando ai fini dell'attualità delle esigenze la distanza temporale tra l'applicazione della misura e i fatti contestati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 17/02/2020 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
lette le conclusioni del PG, Dott. TOMASO EPIDENDIO, il quale ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 17/02/2020 il Tribunale di Catania ha confermato l'ordinanza con la quale il giudice delle indagini preliminari del medesimo Tribunale aveva applicato la misura della custodia caute…

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