Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18040 del 30 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:18040PEN

Massima

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Il possesso di beni mobili altrui, anche se non accompagnato da un contributo morale o materiale all'appropriazione, integra il reato di appropriazione indebita qualora l'agente abbia consapevolmente intervertito il titolo del possesso, facendo venir meno la detenzione per conto del legittimo proprietario. La valutazione della responsabilità penale non può essere esclusa dalla mera allegazione di una diversa ricostruzione dei fatti, ove questa risulti priva di adeguato riscontro probatorio rispetto agli elementi di prova acquisiti, come le dichiarazioni della persona offesa, il riconoscimento fotografico dell'imputato e la documentazione in suo possesso. La determinazione della pena, nel rispetto dei criteri di cui all'art. 133 c.p., deve essere congruamente motivata sulla base degli stessi elementi di fatto posti a fondamento dell'accertamento della responsabilità, senza che ciò integri un vizio logico o una duplicazione della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARMENINI Secondo L. - Presidente

Dott. CASUCCI Giulia - rel. Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1333/2010 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 23/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIULIANO CASUCCI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VOLPE Giuseppe che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza in data 23 aprile 2013, la Corte di app…

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