Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'assunzione da parte dell'appaltatore dell'impegno di eliminare i vizi delle opere realizzate determina il sorgere di una obbligazione soggetta al termine ordinario di prescrizione, anziché ai termini speciali di garanzia previsti dagli artt. 1667 e 1668 c.c. Ciò in quanto gli interventi di riparazione dei vizi, anche se effettuati nel tempo, sono da considerarsi conseguenza di un errore iniziale nell'esecuzione dell'opera, e non vizi nuovi. Pertanto, il termine di prescrizione ordinario decorre dalla scoperta del vizio originario, e non dalla data di esecuzione degli interventi di riparazione. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione e quantificazione del danno risarcibile, la cui censura in sede di legittimità è ammessa solo per vizi logici o giuridici.