Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2084 del 2024

ECLI:IT:TARLAZ:2024:2084SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca di un'autorizzazione amministrativa, adottato dall'autorità competente a seguito di sopravvenuti presupposti di fatto o di diritto, è legittimo e non può essere impugnato dal titolare dell'autorizzazione revocata qualora questi abbia successivamente perso ogni interesse concreto ed attuale alla decisione sul ricorso, in quanto la parte ricorrente mantiene la piena disponibilità dell'azione sino al momento in cui la causa è trattenuta in decisione, potendo rinunciare al ricorso o dichiarare la sopravvenuta carenza di interesse, con la conseguente declaratoria di improcedibilità del gravame da parte del giudice amministrativo, il quale non può sostituirsi alla valutazione del ricorrente circa la persistenza del proprio interesse ad agire. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il provvedimento di revoca di un'autorizzazione amministrativa, adottato per sopravvenuti presupposti di fatto o di diritto, è legittimo e non può essere impugnato dal titolare dell'autorizzazione revocata qualora questi abbia successivamente perso ogni interesse concreto ed attuale alla decisione sul ricorso. Ciò in quanto la parte ricorrente mantiene la piena disponibilità dell'azione sino al momento in cui la causa è trattenuta in decisione, potendo rinunciare al ricorso o dichiarare la sopravvenuta carenza di interesse, con la conseguente declaratoria di improcedibilità del gravame da parte del giudice amministrativo, il quale non può sostituirsi alla valutazione del ricorrente circa la persistenza del proprio interesse ad agire. La massima evidenzia i seguenti principi giuridici: 1) La legittimità del provvedimento di revoca di un'autorizzazione amministrativa, adottato per sopravvenuti presupposti di fatto o di diritto. 2) L'improcedibilità del ricorso avverso tale provvedimento di revoca, qualora il ricorrente abbia successivamente perso ogni interesse concreto ed attuale alla decisione. 3) La piena disponibilità dell'azione da parte del ricorrente sino al momento della decisione, con la possibilità di rinunciare al ricorso o dichiarare la sopravvenuta carenza di interesse. 4) Il divieto per il giudice amministrativo di sostituirsi alla valutazione del ricorrente circa la persistenza del proprio interesse ad agire. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/02/2024

N. 02084/2024 REG.PROV.COLL.

N. 10168/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 10168 del 2017, proposto da
Domenico Barbizi, rappresentato e difeso dall'avvocato Donato D'Angelo, con domicilio digitale in atti e domicilio fisico eletto presso il suo studio in Roma, via Po, n. 22;

contro

Comune di Monterotondo, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Francesca Antonacci, con domicilio digitale in atti;

nei confronti

Fausto Selva, rappresentato e difeso dagli avvocati David Bacecci e Carlo Bartolini, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Massimo Lauro in Roma, via Ludovisi, n. 35;

pe…

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