Cassazione penale Sez. I sentenza n. 19962 del 26 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19962PEN

Massima

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Il concorso di un soggetto non organicamente inserito in un'associazione mafiosa nel reato di spaccio di sostanze stupefacenti, qualora tale condotta sia svolta in un ambito territoriale sottoposto all'influenza e al controllo del sodalizio criminoso e l'agente si approvvigioni presso uno dei fornitori del gruppo mafioso, integra l'aggravante di cui all'art. 7 della Legge n. 203 del 1991, in quanto il contributo fornito, pur in assenza di una diretta partecipazione all'associazione, è idoneo ad agevolare le attività criminose del sodalizio, del quale il soggetto non può non avere consapevolezza. Ciò in quanto la contestazione di tale aggravante non richiede necessariamente l'organica appartenenza dell'agente all'associazione mafiosa, essendo sufficiente che la sua condotta sia strumentale al rafforzamento e alla conservazione del gruppo criminale, in ragione dell'operatività di quest'ultimo nel contesto territoriale in cui si svolge l'attività illecita e dei collegamenti del soggetto con esponenti del sodalizio. Pertanto, la sussistenza dell'aggravante non è esclusa dalla mancata dimostrazione di un dolo specifico dell'agente di voler contribuire al rafforzamento dell'associazione, essendo sufficiente la consapevolezza, desumibile dalle circostanze fattuali, che la propria condotta illecita si inserisca nel contesto di operatività del gruppo mafioso e ne agevoli le attività criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. BONITO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRICCHETTI Renato - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) IR. FE. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5459/2009 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 29/06/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. RIELLO Luigi il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)) il quale ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

CONSIDERATO IN FATTO E IN DIRITTO

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