Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10297 del 6 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:10297PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito, non può riesaminare nel merito le valutazioni probatorie compiute dai giudici di fatto, salvo il caso in cui sia dedotto un travisamento della prova tale da stravolgere la trama motivazionale dell'intero provvedimento. Pertanto, il ricorso per cassazione fondato su motivi che si risolvono nella mera ripetizione di quelli già dedotti in appello e motivatamente esaminati e disattesi dalla corte di merito, è inammissibile, in quanto non assolve la funzione tipica di critica puntuale avverso la sentenza oggetto di ricorso. Inoltre, le valutazioni di merito sulla credibilità della persona offesa e sull'attendibilità della versione difensiva dell'imputato, se sorrette da adeguata motivazione immune da vizi logici, sono insindacabili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovann - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4911/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 14/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 15/01/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salzano che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 14/12/2011 la Corte d'appello di Napoli confermava la sentenza e…

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