Cassazione penale Sez. I sentenza n. 18333 del 22 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:18333PEN

Massima

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Il reato di tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose si configura quando l'agente, al fine di costringere la vittima a pagare un debito, si avvale dell'intervento di soggetti appartenenti alla criminalità organizzata che, con minacce e intimidazioni, coartano la volontà della persona offesa, senza che sia necessario l'effettivo conseguimento del profitto ingiusto. Ciò in quanto la condotta violenta o minacciosa, pur essendo strumentale al soddisfacimento di una pretesa creditoria, assume una connotazione sproporzionata e gratuita rispetto a tale finalità, risultando finalizzata al conseguimento di un profitto ingiusto. Pertanto, la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza per il reato di tentata estorsione aggravata può essere desunta dalle dichiarazioni della persona offesa, che riferisce in modo credibile e dettagliato le modalità intimidatorie utilizzate dagli indagati, corroborate dalle risultanze delle intercettazioni telefoniche, senza che sia necessario che la vittima abbia effettivamente corrisposto quanto richiesto. Inoltre, l'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991 può essere riconosciuta sulla base delle modalità mafiose con cui il fatto è stato commesso, a prescindere dall'accertamento dell'appartenenza dell'indagato ad un'associazione di tipo mafioso. In tali casi, il giudice può legittimamente disporre la misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della gravità della condotta e della concreta pericolosità sociale dell'indagato, desumibile anche dal suo coinvolgimento con soggetti legati alla criminalità organizzata, senza che sia necessario un approfondito esame delle condizioni di salute dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 4796/2012 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 27/06/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza in data 27.6.2012 il Tribunale di Napoli, costituito ex articolo 309 c.p.p., confermava il provvedimento con il quale il Gip della stessa sede aveva applicato …

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