Il mancato rispetto del termine di conclusione del procedimento amministrativo non comporta automaticamente il diritto all'indennizzo per il "mero ritardo" ai sensi dell'art. 2-bis, comma 1-bis, della legge n. 241/1990, essendo necessario che il privato dimostri la sussistenza di un pregiudizio ulteriore e distinto rispetto alla sola lesione del "bene tempo", nonché l'attivazione del potere sostitutivo entro il termine perentorio di venti giorni dalla scadenza del termine di conclusione del procedimento. Inoltre, il ritardo dell'amministrazione può essere considerato "giustificabile" e non imputabile a colpa o dolo, quando esso sia dovuto alla complessità della valutazione tecnico-discrezionale in materia di tutela ambientale, alla non chiara ripartizione di competenze tra i diversi soggetti pubblici coinvolti e all'esigenza di approfondire profili di criticità ambientale emersi sin dall'avvio del procedimento, in assenza di un contegno complessivamente affidante dell'amministrazione procedente.