Il collocamento o l'affissione di cartelli o altri mezzi pubblicitari sugli edifici e nelle aree tutelati come beni culturali è vietato, salvo autorizzazione del Soprintendente, il quale valuta la compatibilità della collocazione o della tipologia del mezzo pubblicitario con l'aspetto, il decoro e la pubblica fruizione dei beni tutelati. Lungo le strade site nell'ambito o in prossimità di tali beni, il collocamento di cartelli o altri mezzi pubblicitari è altresì vietato, salvo autorizzazione rilasciata ai sensi della normativa in materia di circolazione stradale e di pubblicità sulle strade e sui veicoli, previo parere favorevole della Soprintendenza sulla compatibilità della collocazione o della tipologia del mezzo pubblicitario. In caso di collocazione di cartelli, insegne di esercizio o altri mezzi pubblicitari privi di autorizzazione o comunque in contrasto con tali disposizioni, l'ente proprietario della strada diffida l'autore della violazione e il proprietario o il possessore del suolo privato a rimuovere il mezzo pubblicitario a loro spese entro dieci giorni; decorso tale termine, l'ente proprietario provvede alla rimozione ponendone i relativi oneri a carico dell'autore della violazione e, in via solidale, del proprietario o possessore del suolo. La giurisdizione sulla rimozione di tali impianti pubblicitari abusivamente posizionati spetta al giudice ordinario, in quanto l'ordine di rimozione costituisce un accessorio della sanzione amministrativa pecuniaria prevista per la violazione, e non un mezzo accordato all'ente pubblico proprietario della strada per assicurare il rispetto delle disposizioni in materia.