Il mancato assolvimento dell'obbligo di traduzione degli atti processuali in una lingua conosciuta dall'imputato, ai sensi dell'art. 143 c.p.p., non determina automaticamente la nullità assoluta della sentenza, essendo necessario che l'imputato dimostri concretamente di non aver compreso il contenuto degli atti e di aver subito un effettivo pregiudizio per la propria difesa. La notifica del decreto di citazione a giudizio al solo difensore, ai sensi dell'art. 161 c.p.p., comma 4, non integra di per sé una violazione del diritto di difesa, purché risulti comunque accertato che l'imputato abbia avuto conoscenza del procedimento a suo carico e abbia potuto esercitare pienamente il proprio diritto di difesa. L'inammissibilità del ricorso per cassazione, dichiarata per manifesta infondatezza dei motivi, preclude la possibilità di rilevare e dichiarare le cause di non punibilità, come la prescrizione del reato, in quanto non si è formato un valido rapporto di impugnazione.