Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40884 del 10 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:40884PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per i reati di ingiuria e diffamazione è legittima quando le dichiarazioni offensive delle persone offese e dei testimoni risultano coerenti e convergenti, e il giudice di merito ha adeguatamente motivato l'insussistenza della scriminante della verità dei fatti. Le statuizioni civili accessorie alla condanna penale non necessitano di una motivazione particolareggiata, essendo sufficienti le argomentazioni relative alla responsabilità penale dell'imputato. Il giudice di legittimità, nel vagliare il ricorso avverso la sentenza di condanna, deve limitarsi a verificare la correttezza della motivazione in fatto e in diritto, senza poter riesaminare nel merito la valutazione delle prove effettuata dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. GI. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 7/2009 TRIBUNALE di PORDENONE, del 10/12/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 26/09/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALFONSO AMATO;

udito il P.G. in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro che ha concluso per l'inamm.ta'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Il Tribunale di Pordenone ha confermato la sentenza del giudice …

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