Cassazione penale Sez. III sentenza n. 30035 del 28 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:30035PEN

Massima

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Il reato di deturpamento di bellezze naturali di cui all'art. 734 c.p. sussiste quando le opere realizzate, per la loro rilevante consistenza e disarmonia con il contesto circostante, arrecano un effettivo vulnus alla naturale bellezza del luogo, come accertato sulla base di elementi obiettivi, quali la documentazione fotografica, senza che sia necessaria la prova di un concreto danno alla bellezza naturale. Il giudizio di colpevolezza può fondarsi sulla concordante valutazione degli elementi di prova operata dai giudici di merito, la cui motivazione si salda in un unico complesso argomentativo. L'onere della prova grava sui ricorrenti, i quali sono inoltre condannati al pagamento delle spese del procedimento e di una somma equitativamente fissata in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. TERESI Alfredo - rel. Consigliere

Dott. FIALE Aldo - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

La. Gi. , nato a (OMESSO), e da L. L. A. , nata a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo in data 24.5.2010 che ha confermato la condanna alla pena di mesi 1 d'arresto euro 23.500 d'ammenda loro inflitta nel giudizio di primo grado per i reati di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, articolo 44, lettera c); Decreto Legislativo n. 42 del 2004, articolo 181; articolo 734 cod. pen.;

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