Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare la domanda di ottemperanza alla sentenza del Giudice di Pace di Napoli che aveva condannato il Comune di Napoli al risarcimento del danno a cose e persone in occasione di un sinistro stradale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La cessazione della materia del contendere si verifica quando l'amministrazione comunale ha provveduto al pagamento di quanto dovuto in virtù del titolo azionato, anche se successivamente alla proposizione del giudizio di ottemperanza. Il mancato adempimento iniziale non preclude l'accertamento della cessazione della materia del contendere. 2. La richiesta di liquidazione del danno da svalutazione monetaria non può essere accolta, in quanto non rientrante nell'oggetto della condanna contenuta nel titolo esecutivo fatto valere in giudizio. 3. Ai fini della liquidazione del maggior danno di cui all'art. 1224, comma 2, c.c., grava sulla parte ricorrente l'onere di provare che, durante la mora, il saggio medio di rendimento netto dei titoli di Stato con scadenza non superiore a dodici mesi sia stato superiore al saggio degli interessi legali. In assenza di tale prova, il maggior danno non può essere riconosciuto. 4. La richiesta di liquidazione del danno da ritardo ai sensi dell'art. 30, comma 2, c.p.a. non può essere accolta, in considerazione della giustificazione del ritardo nell'adempimento rappresentata dalla procedura connessa all'adozione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale da parte dell'ente locale, ai sensi dell'art. 243-bis del D.Lgs. n. 267/2000. 5. Le spese di giudizio sono integralmente compensate tra le parti, ad eccezione del contributo unificato, che è posto definitivamente a carico dell'amministrazione comunale.