Cassazione penale Sez. II sentenza n. 29942 del 17 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:29942PEN

Massima

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Il possesso di una cosa proveniente da delitto, in assenza di una valida giustificazione, costituisce prova della conoscenza della sua illecita provenienza ai fini del reato di ricettazione. La valutazione dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione non può basarsi esclusivamente sulla contumacia dell'imputato, ma deve tener conto di tutti gli elementi di fatto emersi nel processo, come il comportamento tenuto dall'agente e la mancanza di una plausibile spiegazione circa l'origine del bene posseduto. Nell'applicazione della pena per il reato di ricettazione, il giudice può legittimamente escludere le attenuanti generiche e l'attenuante della particolare tenuità del fatto, valorizzando i precedenti penali dell'imputato e la gravità complessiva del fatto, senza necessità di considerare ulteriori elementi non espressamente indicati. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a garantire una rigorosa verifica dell'elemento soggettivo del reato di ricettazione, evitando automatismi e valorizzando tutti gli indizi rilevanti, nonché a conferire al giudice ampia discrezionalità nella commisurazione della pena, purché adeguatamente motivata sulla base dei criteri legali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

avv. ROSSO Eriberto del foro di Firenze nell'interesse di BE. Pa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Perugia, sezione penale, in data 26/5/2004;

Sentita la relazione della causa fatta, in Pubblica udienza, dal Consigliere Dott. Domenico Gallo.

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Carmine Stabile, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

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