La contraffazione o alterazione di un documento amministrativo, pur essendo idonea a integrare il reato di falso materiale, non può essere automaticamente ricondotta al reato di distruzione, soppressione od occultamento di atto pubblico previsto dall'art. 490 c.p., il quale richiede la effettiva distruzione, soppressione od occultamento dell'atto e non soltanto la sua contraffazione o alterazione. Pertanto, una volta esclusa in fatto la sussistenza del reato di falso materiale per inidoneità dell'azione, non può essere affermata la responsabilità per il diverso reato di cui all'art. 490 c.p., in assenza della prova della distruzione, soppressione od occultamento dell'atto pubblico. Il principio di diritto è che la mera contraffazione o alterazione di un documento amministrativo, pur integrando gli estremi del falso materiale, non è sufficiente a configurare il reato di cui all'art. 490 c.p., il quale richiede la effettiva distruzione, soppressione od occultamento dell'atto pubblico, non essendo sufficiente la sola alterazione o contraffazione del documento.