Il coinvolgimento di un soggetto in un'associazione per delinquere finalizzata alla contraffazione, al commercio e alla ricettazione di prodotti con marchi contraffatti può essere desunto da elementi indiziari quali intercettazioni telefoniche che attestino il suo ruolo di mediatore con i produttori-fornitori della merce contraffatta, i suoi contatti continui con i titolari delle fabbriche cui venivano commissionati i prodotti da falsificare in relazione alle mutevoli esigenze di mercato, nonché il suo intervento per risolvere i problemi insorti nell'attività illecita, a prescindere dall'eventuale precedente esclusione del fumus del reato associativo per altri imputati, atteso che la valutazione della posizione di ciascun soggetto deve essere effettuata autonomamente sulla base del compendio probatorio. In tali casi, sussiste il concreto pericolo di recidiva, anche in considerazione della dimensione internazionale dell'associazione criminosa, che giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.